Bianchi
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I tartufi bianchi hanno un corpo fruttifero glabro, liscio, di colore giallo-paglierino o bruno, grosso quanto una noce o una patata e con polpa compatta. La specie più pregiata è il Tube magnatum Pico.
Meno pregiato é il Tuber borchii detto anche bianchetto o marzuolo.
Il borchii, dal profumo agliaceo intenso e penetrante, tagliato a lamelle con un apposito strumento, si usa crudo per condire pastasciutte, risotti, carni, uova, patate, fondute di formaggio.
Cotto, fa piatto a sé nella parmigiana di tuber, un vero e proprio patrimonio in tegame, data la rarità e l'alto costo di questo alimento.
Magnatum Pico
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Sinonimi: Tuber griseum - Tuber album
Nomi volgari: Tartufo d'Alba - Tartufo bianco - Tartufo del Piemonte
Carpoforo: Le dimensioni vanno da 2 a 20 cm ed ha un aspetto globoso, di colore ocra variabile con numerose depressioni che lo rendono irregolare. Ha peridio e scorza non verrucosa ma liscia, leggermente vellutata di colore giallo chiaro o verdicchio.
Gleba: o polpa é inconfondibile e si presenta bianca e giallo grigiastra talvolta sfumata di rosso vivo, con sottili venature bianche, chiare e fini, che scompaiono con la cottura.
Spore: Ha spore ellittiche o arrotondate, largamente reticolate o alveolate, riunite fino a 4 negli aschi.
Caratteri: Emana un forte profumo gradevole, aromatico.
Ottimo commestibile
Matura indicativamente da ottobre fino a dicembre.
E' considerato il tartufo per antonomasia perché riveste un'importanza commerciale notevole. Conosciuto anche come Tartufo d'Alba o del Piemonte perchè cresce in abbondanza soprattutto in questa regione (Monferrato e Langhe), ma lo si trova anche se in minima parte in alcune aree dell'Italia centrale e nel sud della Francia. Alba lo ha battezzato, ma nel Piemonte é presente in tutto il Monferrato, Langhe e Roero ed in parte della collina torinese.
Vive in simbiosi con querce, tigli, pioppi e salici e raramente lo si trova in concomitanza ad altri tartufi. Il tartufo bianco, per nascere e svilupparsi ha bisogno di terreni particolari con condizioni climatiche altrettanto particolari: Il suolo deve essere soffice e umido per la gran parte dell'anno, deve essere ricco di calcio e con una buona circolazione di aria. E' quindi intuibile che non tutti i terreni presentino queste caratteristiche e, proprio questi fattori ambientali, fanno si che il tartufo bianco diventi un frutto raro quanto ambito.
Specie simili:
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Tuber Borchii
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Etimologia: Dal latino borchii = di De Borch, studioso che lo descrisse per la prima volta. Sinonimi: Tuber albidum Pico Nomi volgari: Bianchetto - Tartufo di pineta - Marzuolo
Carpoforo: Di grandezza variabile, 1-5(10) cm in diametro, ipogeo, globoso o subgloboso, senza orifizi o cavità.
Gleba: Si presenta marmorizzata da vene biancastre e bianco-rossicce su fondo bruno-violaceo o bruno-rossastro.
Peridio: Sottile (250-500 μm di spessore), liscio, pruinoso, biancastro, giallo-marrone chiaro, oppure giallo-rossastro, struttura pseudoparenchimatica con cellule tondeggianti.
Spore: 18-37 x 18-30 μm, ellissoidali o subglobose, giallo-brune in massa, finemente alveolate-reticolate, ornamentazioni lunghe 2-7 μm, maglie del reticolo ampie 3-9 μm.
Aschi: normalmente con 1-4 spore, globosi, 63-106 x 42-90 μm, brevemente peduncolati. Cistidi: presenti all'esterno del peridio, 39-80 x 3-6 μm. Caratteri: caratteristico odore intenso gradevole fungino ed agliaceo. Discreto commestibile Habitat: cresce nei terreni leggeri e sabbiosi, in inverno (gennaio-marzo), sotto conifere e latifoglie (Quercus, Corylus, Ostrya, Carpinus, Tilia, Populus, Salix).
Specie simili: Il T. borchii può essere confuso con:
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