Osserviamola, prepariamole la tana, lasciamola tranquilla e aiutiamola, nel caso.
Come interpretare i suoi sintomi e i suoi comportamenti? Come aiutarla nell'assistere i cuccioli?
LA GRAVIDANZA DELLA CAGNA
La gravidanza di una cagna dura intorno ai due mesi (tra i 58 e i 65 giorni). I sintomi della gravidanza sono i seguenti: la cagna si ingrossa, i capezzoli si gonfiano e stillano delle gocce di latte. Per avere la certezza della sua gravidanza, occorre andare dal veterinario e fare un'analisi. Dalla quarta settimana in poi, mettendole una mano sulla pancia, si avvertiranno i movimenti dei cuccioli. A questo punto si può essere certi!
La gravidanza può essere divisa in due fasi: nella prima fase non è sempre necessario alimentare la cagna in modo diverso dal solito. E' consigliato invece, portarla spesso a passeggio per tenere in allenamento la muscolatura che le userà per partorire. Nella seconda metà della gravidanza, lei stessa si impigrirà e si muoverà di meno e più lentamente. Il consiglio è di portarla comunque spesso a passeggio, ma per delle camminate brevi.
Durante la gravidanza alcune cagne hanno delle perdite verdastre, che però non devo destare nessuna preoccupazione.
LA PREPARAZIONE DEL SUO "NIDO"
Quando si ha la certezza che una cagna aspetta dei cuccioli, bisogna prepararle un luogo dove farla partorire e dove potrà restare ad allattare i suoi piccoli. Occorre prepararlo un po' di tempo prima, in modo tale da permetterle di abituarsi e di sentirlo suo e per evitare che se ne cerchi da sola uno di sua preferenza: lo farà sicuramente, perché questo è il suo istinto.
Il luogo deve essere riparato, lontano da correnti e da passaggi di persone o altri animali e un po' in penombra. Dovrà essere abbastanza grande (incide sulla sua dimensione la taglia del cane, naturalmente) per permetterle di muoversi anche quando i cuccioli saranno nati e di distendersi completamnte, perché questa è la posizione in cui allatta. Bisogna ricoprirlo di asciugamani, tappetini o coperte lavabili o monouso. Sono da evitare i giornali perchè troppo sottili e scivolosi: non costituiscono una base d'appoggio adatta alle deboli zampette dei cuccioli che dovranno tenersi su ed imparare a camminare.
E' fondamentale mantenere la tana pulita.
E' anche opportuno che le pareti della sua "tana" siano sufficientemente alte, tali da impedire ad un cucciolo di 3/4 settimane di uscire, ma tali, però, da permettere alla madre di uscirne.
IL PARTO
Quando si avvicina il momento del parto, la cagna diventerà inappetente e nervosa e inizierà a raspare e a scavare. Se non glielo abbiamo preparato già, inizierà a cercare un suo giaciglio. Nell'imminenza del parto, la sua temperatura corporea scenderà fino a 37 gradi, le ghiandole mammarie le si gonfieranno, avrà dei tremori e una respirazione affannosa ed inizieranno le contrazioni. Quando diventano più forti e continue, significa che il parto è vicinissimo.
Bisogna lasciare la cagna tranquilla ed evitare che estranei o visitatori assistano al lieto evento. La cagna potrebbe infatti innervosirsi fino al punto di non occuparsi dei cuccioli. Il luogo deve essere caldo, con temperatura minima di 27gradi. Esistono anche delle lampade ad infrarossi, usate quando la madre non c'è o non vuole stare vicina ai cuccioli.
Espulso il primo cucciolo la madre rompe con i denti la sottile membarna in cui è racchiuso (una sorta di "sacchetto"), recide il cordone ombelicale, lo lecca per ripulirgli naso e bocca dal liquido amniotico e lo induce, così, al suo primo respiro.
Dopo il cucciolo, viene espulsa la placenta e la cagna la mangia. E' opinione di alcuni che la placenta sia importante nella produzione del latte. Ma questa opinione non trova d'accordo tutti gli specialisti. Ad ogni modo, dopo la nascita dell'ultimo cucciolo, la madre ripulirà il suo giaciglio da tutti resti del parto, ma rimarrà inevitabilmente dell'umidità. E' opportuno, a questo punto, cambiare gli asciugamani bagnati con degli asciugamani puliti ed asciutti.
E' importantissimo assicurarsi che dalle 12 alle 18 ore dopo la nascita i cuccioli assumano il primo latte, cioè il "colostro", che li protegge da molte malattie ed ha anche altri funzioni.
... E NOI?
Per qualsiasi motivo la madre non possa o non voglia assistere i cuccioli appena nati, dovremo fare noi le sue veci. Come? Usando le nostre mani, degli asciugamani e un paio di forbici come lei usa i suoi denti e la sua lingua.
- Indossare un paio di guanti monouso.
- Legare con del filo il cordone ombelicale in due punti. Il primo nodo deve essere fatto a 3 cm circa dal pancino. Poi, con delle forbici disinfettate, tagliarlo tra i due nodi e disinfettare con della tintura di iodio.
- Bisogna strofinare delicatamente il cucciolo per asciugarlo e ripulirlo dal liquido amniotico sul naso e la bocca e per stimolarlo, così, al primo respiro.
- I cuccioli, appena nati, vanno pesati e contrassegnati in qualche modo e il loro peso va annotato.
ATTENZIONE. In occasione del parto, per qualasiasi complicazione o dubbio, è opportuno tenere a portata di mano il numero del veterinario di fiducia ed assicurarsi che sia raggiungibile in quel giorno. Se non lo è, chiedergli a chi potersi rivolgerge in sua assenza.
a cura di Adriana Silvestro (articolo reperito in internet)