
Dalla Commissione d'Esame al MASAF, una Battaglia per la Trasparenza
Da oltre dieci anni, la nostra Associazione, AMSCIL, ha lavorato instancabilmente al fianco della Regione Basilicata per la valorizzazione del patrimonio naturale e della cultura del tartufo.
La nostra collaborazione, riconosciuta e proficua, ci ha visti partecipare attivamente a tavoli istituzionali e progetti di rilievo, come la creazione della tartufaia didattica per il progetto "Tartufi e Disabilità". Eppure, negli ultimi mesi, il dialogo si è interrotto bruscamente, lasciando il posto a un "silenzio assordante" che ci ha costretto a intraprendere una serie di azioni formali per difendere i nostri diritti e quelli dell'intera comunità dei tartufai.
L'inizio di questa vicenda risale a giugno 2025, quando la Regione Basilicata ha deciso di modificare unilateralmente le procedure degli esami per l'idoneità alla raccolta dei tartufi, passando da una prova orale a un test a risposta multipla. La nostra Associazione, sebbene parte della Commissione d'esame secondo la Legge Regionale 35/1995, è stata inspiegabilmente esclusa da tutte le fasi cruciali di questa transizione, dalla creazione del nuovo format d'esame al database di domande.
Di fronte a queste gravi irregolarità, abbiamo prontamente richiesto un dialogo con l'Assessorato competente. Purtroppo, le nostre richieste di incontro sono rimaste senza risposta. Ancora più preoccupante è stato il diniego di accesso agli atti amministrativi che abbiamo formalmente richiesto, un rifiuto motivato, in modo a nostro avviso palesemente infondato, con la presunta assenza di un nostro "interesse concreto, diretto ed attuale" sulla questione.
A riprova della serietà e della fondatezza della nostra denuncia, abbiamo ritenuto necessario sottoporre un formale quesito al Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (MASAF). La risposta del Ministero, pur non intervenendo direttamente nelle competenze regionali, ha riconosciuto l'esistenza di una "problematica" auspicandone "una rapida risoluzione". Questo parere autorevole conferma che la questione sollevata da AMSCIL non è una nostra invenzione, ma una criticità reale che necessita di attenzione e risposte.
La situazione attuale ci vede quindi costretti a intraprendere una strategia di pressione politica e diplomatica, che include comunicati stampa per denunciare pubblicamente l'accaduto e la preparazione di un dossier legale dettagliato per un possibile ricorso al TAR. Contemporaneamente, abbiamo avanzato richieste formali di udienza ai Capigruppo e ai Consiglieri Regionali, chiedendo il loro intervento per presentare interrogazioni e mozioni volte a sollecitare la Giunta a risolvere la questione.
L'obiettivo di AMSCIL rimane lo stesso: vogliamo un dialogo costruttivo, non un conflitto. Siamo pronti a mettere a disposizione la nostra competenza ed esperienza per trovare una soluzione condivisa che ripristini la legalità e la trasparenza nelle procedure. Il nostro appello alle Istituzioni Regionali è chiaro: rispettate la legge, fornire le risposte che i cittadini e le associazioni hanno il diritto di ottenere e lavorare insieme per il bene del nostro territorio e della cultura del tartufo.
Continueremo a informarvi su ogni sviluppo di questa battaglia. La nostra porta resta aperta, ma non esiteremo a tutelare i nostri diritti in ogni sede opportuna se il "muro del silenzio" dovesse persistere.
Il Direttivo AMSCIL